L’uso dello smartphone ai tempi della pandemia

 

L’utilizzo di smartphone e dispositivi tecnologici è molto frequente nella nostra vita e in alcuni casi può diventare un comportamento compulsivo. A questo fenomeno di dipendenza da smartphone è stato dato il nome di Nomofobia.

Il termine deriva dall’abbreviazione della frase anglosassone “no-mobile phobia” e rimanda alla paura di non potersi connettere alla rete mobile. Si tratta di un timore che spesso assume le forme di una vera e propria angoscia legata all’impossibilità di essere online e di svolgere le attività che richiedono l’utilizzo della rete internet: non solo l’utilizzo dei social, dunque, ma anche la consultazione del telefono per ricevere costantemente informazioni provenienti dall’esterno.

Anche definita Sindrome da Disconnessione, la nomofobia può portare la persona a ricercare l’utilizzo dello smartphone in ogni momento della giornata, incluso durante l’esecuzione di attività che solitamente impongono all’individuo un ruolo attivo come le interazioni.

Durante il lockdown dovuto alla pandemia, l’utilizzo dei dispositivi tecnologici collegati in rete è stata determinante nel riorganizzare le nostre vite sociali e lavorative; è pur vero però che il tempo dedicato all’uso di tali dispositivi è aumentato esponenzialmente.

Per documentare l’uso dei dispositivi durante il periodo di lockdown, abbiamo somministrato il questionario NO-Mobile phobia in modalità telematica ad un ampio campione rappresentativo della popolazione italiana, i cui soggetti di sesso maschile e femminile appartenevano ad una fascia di età dai 15 ai 67 anni.

Sebbene i risultati non mostrino effetti principali dovuti al genere e all’età, abbiamo confermato un interessante effetto di interazione sesso*età; l’interazione dimostra che i giovani soggetti di sesso femminile fino ai 44 anni riportano punteggi più alti al questionario, invece per i partecipanti di età superiore sono i soggetti di sesso maschile che riportano punteggi più alti al questionario.

La nostra analisi ha avuto lo scopo di documentare la frequenza d’uso dello smartphone durante il periodo di lockdown ed è stata in grado di evidenziare come fattori legati al sesso e all’età possano giocare un ruolo importante per definire il concetto di rischio legato all’uso dei dispositivi tecnologici.

Potete leggere l’articolo pubblicato recentemente dal nostro gruppo di ricerca su Journal of Addictive Diseases.

Pasquale Caponnetto, Lucio Inguscio, Sara Valeri, Marilena Maglia, Riccardo Polosa, Carlo Lai & Giuliana Mazzoni (2021) Smartphone addiction across the lifetime during Italian lockdown for COVID-19, Journal of Addictive Diseases, 39:4, 441-449, DOI: 10.1080/10550887.2021.1889751 To link to this article: https://doi.org/10.1080/10550887.2021.1889751

 

2021-11-12T09:48:35+01:00